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Associazione di Volontariato |
PER I DISABILI TEMPI LUNGHI CONTRO L’INPS
di Marisa Melis
Quotidiano Sardegna del 6 ottobre 2011
Si cerca di screditare i disabili facendoli passare per “finti”quando “impediti”, non si presentano a visita. Come mai non si parla mai di cosa succede quando un disabile intraprende una causa contro l’INPS perché invece non gli è riconosciuto ciò che spetta? Quante sono le cause attivate contro l’INPS per questo e vinte? Tantissime! Un esempio sui bimbi: per vedere riconosciuta l’indennità di accompagnamento anziché di frequenza si deve affrontare un ricorso che dura almeno 3 anni. Ne vogliamo parlare? Parliamo di un bimbo disabile al quale è riconosciuta l’indennità di frequenza (i minorenni o hanno la frequenza o l’accompagnamento), un contributo erogato e legato alla frequenza scolastica e/o di un centro di riabilitazione. Se i genitori pensano, spetti l’indennità d’accompagnamento per lo stato di salute del figlio, hanno solo una strada da percorrere: il ricorso. Si attiva la pratica con un legale entro 6 mesi dalla data di ricevimento del verbale stilato dalla Commissione Sanitaria. Si aspetta la prima chiamata dal Tribunale (circa 6 mesi da presentazione ricorso) che in quell’occasione chiede, la presentazione di documentazione per la successiva udienza. Seconda udienza s’invita la famiglia del bimbo a nominare un perito di parte. I familiari in seguito presentano tramite il legale la perizia del loro medico. Passano mesi. Il Tribunale controllato i documenti nomina il suo perito (CTU Consulente tecnico d’Ufficio) che chiama il bimbo per essere valutato. Il CTU entro 90 gg. presenta le sue valutazioni al Tribunale. I familiari del bimbo se non d’accordo entro 30 gg. presentano una contro-perizia. A questo punto il Giudice si pronuncia ed emette la sua sentenza, che deve essere registrata nella Segreteria del Tribunale. Dopo la data della registrazione l’INPS ha 120 gg. per controbattere o accettare il giudizio.
Per seguire questo semplice iter, se non ci sono nuovi problemi trascorrono 3 anni dalla data della presentazione domanda invalidità. Ciliegina sulla torta, se vinta la causa, si devono pagare gli arretrati ma gli interessi lo Stato li calcola non dal giorno della chiamata a visita (troppo bello) ma dopo 120 gg.da quella data. I soldi in pagamento? Altri 120 gg dopo la fine di tutto. La velocità della pratica non certo quella dei neutrini. Noi genitori tosti aspettiamo, seduti sulla sponda del fiume.
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